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Milena Mastrangeli: Contemporaneo in piazza, mostra di Pier Luigi Olivi

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Milena Mastrangeli

Pier Luigi Olivi – Contemporaneo in piazza

 “Può dirsi contemporaneo soltanto chi non si lascia accecare dalle luci del secolo e riesce a scorgere in esse la parte dell’ombra, la loro intima oscurità.”

Giorgio Agamben in Che cos’è il contemporaneo

Il buio, spiegato dalla neurofisiologia della visione, non è un concetto privativo, non è banalmente l’assenza della luce, ma è anch’esso un prodotto della nostra retina. La “visione” nell’oscurità non è quindi passiva, ma anzi, necessita di abilità e d’impegno.

Con questa nozione Agamben sviscera il concetto di “contemporaneità” e l’immagine che ci fornisce, di un buio da esplorare senza rimanere accecati da forti luci, crea una perfetta suggestione di indagine e analisi.

Per quanto il termine “buio” sia spesso considerato con accezione negativa, come luogo di cecità, di “non vista” è in realtà uno spazio di possibilità.

Quando ci si trova infatti davanti ai lavori di Pier Luigi Olivi non ci si ferma solamente all’osservazione, siamo invece spinti all’esplorazione, all’interrogazione; cogliamo alcuni riferimenti in maniera immediata, ma liberiamo pian piano i vari livelli, un velo dopo l’altro, mettendoli in comunicazione e in opposizione, fino ad arrivare al titolo delle opere, che sempre fornisce un’ulteriore chiave di lettura.

Mentre in opere come Disertiamo il nome scelto per il lavoro si manifesta direttamente sulla superficie dell’opera, e l’indagine assume quindi un ruolo in un certo senso standardizzato, in opere come Missing il titolo stesso diventa un punto importante per l’interpretazione, un luogo di partenza o di arrivo; ci accorgiamo che qualcosa manca nella rappresentazione che appare sulla tela e, in seguito, la nostra sensazione viene confermata dal titolo oppure leggendo il nome dell’opera si attiva la nostra indagine per comprendere cos’è che nell’immagine manca?

Siamo quindi posti in un ruolo attivo, sia nella spinta che si riceve a indagare nella nostra mente, nel nostro catalogo di citazioni, sia in maniera letterale quando siamo invitati ad interagire fisicamente con l’opera; ciò crea un coinvolgimento diverso, raggiungiamo uno stato di comprensione altro, attuando quello che Vasilij Kandinskij auspica in Punto, linea, superficie: “Ascoltare la forma, entrare nell’opera, diventare attivi in essa e vivere il suo pulsare con tutti i sensi.”

Interagiamo con Behind the Curtain scoprendo, in questo caso letteralmente, cosa si cela dietro la tenda nera, come l’oscurità; ci portiamo a casa un dollaro “rubando” un pezzo di Get Your Dollar, un souvenir che riflette sul suo stesso valore, che ha l’apparenza di una banconota priva di potere d’acquisto, ma rappresentante una significativa espressione artistica.

Nell’osservare e scoprire questo sistema di opere si crea però un cortocircuito, perché, per quanto si insegua la chimera dell’originalità, la pretesa di una ricerca dell’inedito è ormai illusoria; “Tout est dit et l’on vient trop tard” affermava Jean de la Bruyère già nel Seicento; avendo presente questo aspetto, il “catalogo di citazioni”, già citato, diventa una importante risorsa per l’osservatore delle opere; l’autore compie infatti un lavoro che si muove fra riferimenti e dissacrazioni, fra il “tutto è stato detto” e il “cosa ancora si può dire”; vengono selezionati e scelti vari spunti, senza celarne l’origine, anzi, le citazioni diventano parte integrante della storia che si va a raccontare. Olivi crea un ordito e una trama di filamenti che, forse inaspettatamente, producono l’intreccio coerente di un tessuto sgargiante.

Così stili e immaginari diversi combinati fra loro raccontano una storia sempre logica e coesa alla visione dell’artista; quello che tiene sempre insieme i lavori presentati è, infatti, la concezione di Olivi del “buio” della contemporaneità, non solo artistica, ma anche politica e sociale.

Si intrecciano così in nodi stretti anche le opere esposte nell’esibizione, opere che non appartengono a un solo ciclo, ma che sono state selezionate dal percorso dell’autore degli ultimi anni. Nonostante non siano state concepite come un continuum, restituiscono comunque una perfetta armonia, in quanto il pensiero generatore è costante e radicato; Pier Luigi Olivi ha infatti ben in mente la sua posizione, quello che vuole trasmettere, quello che vuole citare e quello che vuole dissacrare, ma, essendo il suo lavoro una stratigrafia di allusioni, desidera, dopo la creazione, sparire come entità di artista, non mostrarsi, così da permettere all’osservatore di interpretare, scoprire e osservare le opere senza un manuale di istruzioni.

L’artista fornisce quindi l’opera, ma non un percorso univoco da seguire per leggerla, ci manifesta la sua critica ai vari temi dell’attualità, ma ci lascia spazio per scoprire e interpretare in maniera autonoma le sue espressioni artistiche.

Le immagini dell’Italia, dell’America e dell’Europa, nella loro natura contraddittoria, vengono messe a nudo seppur vestite di strati di significato, messe in comunicazione perché, nonostante raffigurino realtà diverse e geograficamente distanti, l’essenza della contemporaneità rimane la stessa; tale contemporaneità, messa “in piazza” da Olivi, mostra e nasconde molti livelli di lettura, invitando direttamente i visitatori all’interpretazione secondo il proprio personale sentire.

 

Milena Mastrangeli

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Milena Mastrangeli ha conseguito la laurea triennale in “Storia e Tutela dei Beni Archeologici, Artistici, Archivistici e Librari” presso l’Università degli studi di Firenze, nel 2020 la laurea magistrale in “Storia delle Arti e Conservazione del Beni Culturali” presso l’Università Ca’ Foscari di Venezia, con la votazione di 110 e lode, specializzandosi in arte contemporanea e nel 2022 un Master di secondo livello in “Gestione dei Beni e delle Attività Culturali” presso l’Università ESCP di Parigi e l’Università Ca’ Foscari di Venezia.

Durante e dopo questo percorso ha collaborato con musei e realtà artistiche della città di Venezia, ha infatti svolto il ruolo di assistente presso il dipartimento di Promozione e Comunicazione delle Gallerie dell’Accademia di Venezia e presso lo Spazio Thetis, e, dopo essere stata selezionata per un programma formazione in didattica dell’arte organizzato dalla Collezione Peggy Guggenheim di Venezia, ha svolto, presso lo stesso luogo, l’attività di guida museale.

Ha curato la parte artistica dell’evento benefico online “Rotta Solidarietà” nel 2021, organizzato da Mediterranea Saving Humans con il fine di una raccolta fondi, nel 2022 ha curato inoltre la personale dell’artista Riccardo Muratori, “Per Ignotius”, e la personale “Contemporaneo in Piazza” di Pier Luigi Olivi, aperta dal 14 al 30 giugno 2024 presso la Galleria San Lorenzo di Mestre.


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